Ospedale di Novafeltria, il sindaco Zanchini replica al Pd di Rimini: "Non interferiscano sulle nostre scelte"
Ospedale di Novafeltria, il sindaco replica al Pd di Rimini ribadendo la non necessità di allestire il Cau nel nosocomio

Il sindaco Stefano Zanchini, dopo l’incontro di giovedì scorso(30 novembre) al teatro sociale di Novafeltria, torna sulla riforma del sistema emergenza-urgenza della Regione e sull’allestimento del Centro di Assistenza Urgenza all’ospedale Sacra Famiglia.
Il primo cittadino replica alla nota del Pd di Rimini, che si è allineato pienamente a una riforma che ha invece registrato il voto contrario dei sindaci dell’Alta Valmarecchia, nella conferenza dei sindaci convocata sul tema. Il Pd di Rimini ritiene superfluo l’allestimento di un Pronto Soccorso all’ospedale di Novafeltria, approvando la decisione dell’Ausl di affiancare il Cau al Punto di Primo Intervento, giudicando eccessive le preoccupazioni su un presunto smantellamento della struttura.
“Noi non temiamo la chiusura, ma il suo ridimensionamento a ospedale di comunità”, esordisce Zanchini, che ribadisce: “Il Cau è un doppione”, in quanto offre lo stesso servizio della Casa della Comunità e del servizio di Continuità Assistenziale (ex guardia medica).
“Servirebbe potenziare la Continuità Assistenziale nei giorni pre-festivi, festivi e notturni invece di indirizzare le risorse per il Cau, e anche l’assistenza domiciliare, prevedendo magari un secondo fisioterapista territoriale“, argomenta il primo cittadino.
“Quali amministratori e cittadini della Alta Valmarecchia conosciamo bene la Riforma Regionale, sappiamo benissimo come operi il Cau, non abbiamo idee imprecise come afferma il Pd di Rimini – attacca Zanchini – e siamo anche consapevoli della importante presenza sul territorio dell’auto medica, dell’ambulanza e dell’elisoccorso per intercettare, stabilizzare ed eventualmente trasferire il malato nel luogo di cura più appropriato”.
“Succede però– sottolinea il primo cittadino –che l’ospedale di Novafeltria non sia a pochi chilometri dai Pronto Soccorso e ospedali di I e II livello, è al centro di un territorio collinare-montano di oltre 400 Km quadrati con una orografia particolare, una viabilità scadente, condizioni meteo spesso difficili, con una demografia e indici di vecchiaia tipiche delle aree interne”.
L’ospedale di Novafeltria è un “presidio strategico”non solo per l’Alta Valmarecchia, ma anche per i comuni di “Badia Tedalda, Sestino, Verghereto che devono trovare in questo ospedale non soltanto una stazione di smistamento ma un possibile luogo di inquadramento, ricovero e cura”.
E si torna su quanto argomentato in teatro: il riconoscimento, in base alla normativa del decreto Balduzzi, dell’Ospedale di Novafeltria come struttura al servizio di area disagiata, “che per legge deve avere un Pronto Soccorso presidiato da un Organico Medico dedicato all’Emergenza-Urgenza inquadrato nella disciplina specifica così come previsto dal DM 30.01.1998 sulla Medicina e Chirurgia di accettazione e di urgenza”.
“Al Pd di Rimini che vuole darci lezione ricordiamo che non esistono solo infarti, ictus o traumatismi che giustamente necessitano di una immediata centralizzazione, ma anche tutta una serie di patologie che possono trovare accoglimento, inquadramento e ricovero nel nostro ospedale transitando dal nostro Pronto Soccorso che potrebbe aumentare la sua funzionalità oltre gli attuali 8300 accessi/annui”, argomenta Zanchini.
Un Pronto Soccorso “cuore dell’ospedale che ricovera nei nostri reparti di medicina e lungodegenza consentendoci di mantenere quella preziosa autonomia nella gestione e cura di molti cittadini dell’Alta Valmarecchia e non diventare una semplice dipenda del Pronto Soccorso di Rimini che al contrario si troverebbe ancor più sovraccaricato di prestazioni”.
“Se il PD di Rimini ritiene il Cau fondamentale lo faccia a Rimini o Santarcangelo di Romagna, lasci a noi montanari decidere su quali servizi puntare e prima di scrivere si informi bene sul numero di codici bianchi e verdi che diventano tali solo dopo aver eseguito tutta una serie di accertamenti e che nel nostro ospedale non sono l’85% bensì il 22%”, attacca ancora Zanchini.

Zanchini ribadisce la preoccupazione propria, della cittadinanza e del locale comitato per un futuro depotenziamento dell’ospedale Sacra Famiglia: con i codici verdi e bianchi trattati dal Cau, il Punto di Primo Intervento registrerebbe meno accessi e questo potrebbe portare l’Ausl alla decisione di smantellarlo per ragioni di efficienza. Zanchini parla del Cau come un “Cavallo di Troia”che potrebbe portare“a un futuro depotenziamento del sistema di assistenza, diagnosi e cura” e a trasformare l’ospedale di Novafeltria in un cronicario per anziani.
Il Pd riminese viene rimproverato per il mancato confronto con i rappresentanti novafeltriesi del partito, ma anche con i cittadini dell’Alta Valmarecchia, prima di intervenire sul tema dell’ospedale Sacra Famiglia: “Un vizio e una interferenza che troppo spesso si palesa da parte di alcuni politici e amministratori della Bassa Valle non solo sui temi della sanità, ma anche dell’ambiente, dei piani urbanistici, della viabilità, sui quali, da cittadini che vivono questo territorio chiediamo e pretendiamo maggiore rispetto e autonomia, la stessa che noi prestiamo a loro”.
ric. gia.