Ospedale di Novafeltria, il Pd di Rimini sta con l'Ausl: "Il Cau serve, il Pronto Soccorso no"
Ospedale di Novafeltria: il Pd di Rimini supporta la riforma del sistema di emergenza urgenza dell'Ausl Romagna

Il Pd di Rimini si schiera a favore della riforma del sistema di Emergenza-Urgenza varato dall’Ausl Romagna, in riferimento in particolar modo all’allestimento di un Centro di Assistenza Urgenza negli ospedali di Santarcangelo e Novafeltria.
Nell’ospedale di Novafeltria il Cau affiancherà il Punto di Primo Intervento, diversamente dal Franchini di Santarcangelo.
Il Pd di Rimini, in una nota a firma della segreteria provinciale e del responsabile sanità William Raffaeli, fa riferimento alla realtà novafeltriese, sottolineando che la richiesta di un pronto soccorso non sia adeguata al territorio e che le paure sullo smantellamento della struttura siano eccessive, visti “gli atti compiuti in questi anni dall’Ausl Romagna per rafforzare i servizi territoriali e ospedalieri, sinonimo di sicurezza per ogni cittadino”.
“L’idea imprecisa di cosa faccia e come operi il Cau ha generato paure condivisibili sulla sua affidabilità ed utilità nonostante nelle vicine città di Cattolica e Cervia sia già attivo da tempo senza che i cittadini abbiano lamentato disagi o danni alla propria salute – rileva il Pd –d’altra parte non è sempre facile distinguere quali siano le migliori scelte e quali rischi derivino da scelte, buone sulla carta, che possono esporre a pericoli”.
“Come si garantisce un intervento efficace in condizioni di emergenza-urgenza?“, si chiede il Pd, tornando al punto cruciale del dibattito: serve o meno il Pronto Soccorso all’ospedale di Novafeltria?
La prima difesa, si evidenza,“nasce dalla presenza sul territorio dell’auto di soccorso con medico e ambulanza nonché l’elisoccorso, indispensabili per garantire ogni sostegno vitale e assistenza nel trasporto”.
“Simuliamo eventi gravi che possono accadere ad una persona con un sospetto di infarto o colpito da un ictus o un grave incidente che necessità di una immediata assistenza sul posto e un trasporto dove le cure possono salvare la vita o prevenire danni irreversibili: dove dirigere l’autoambulanza o l’elisoccorso? Quale medico, in scienza e coscienza, consiglierebbe una prima sosta presso l’attuale Punto di Primo Intervento o il futuro Pronto Soccorso di Novafeltria rischiando tempo prezioso nella corsa verso ospedali capaci di affrontare ogni condizione di gravità?”, argomenta il Pd.
“Le emergenze nella loro corsa contro il tempo hanno probabilità di buon esito solo se si dirigono non nel primo luogo di soccorso ma nel luogo più adatto a fare la differenza tra la vita e la morte, tra la piena guarigione o danni permanenti”, si aggiunge, precisando: “Quale cittadino di buonsenso se colpito da un ictus vorrebbe essere curato in un ospedale senza stroke unity, cioè un’unità specialistica che lo sottrae al rischio di morte (terza causa di morte in Italia) o di disabilità permanente (I° causa di disabilità); chi con un Infarto cardiaco sceglierebbe un ospedale senza una cardiologia attrezzata per eseguire una rivascolarizzazione coronarica che gli evita la morte?”.
Per il Pd in Alta Valmarecchia la presenza del Punto di Primo Intervento e del Cau sono fondamentali per potenziare i servizi sanitari: il primo soddisfa già“i bisogni delle urgenze di media intensità”, il secondo è “adatto a governare le richieste urgenti che non necessitano di specifiche strumentazioni”.
“I casi trattati presso il Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Novafeltria segnalano che circa l’85 % delle urgenze erano codici verdi o codici bianchi, cioè quadri clinici senza rischi per la vita, per la cui cura è necessaria una equipe medico-infermieristica esperta: il compito affidato al Cau”.
Per il Pd dunque il Cau è uno strumento utile a raggiungere “gli obiettivi di difesa della salute di tutti i cittadini ovunque gli stessi risiedano e qualunque condizione socio-economica vivano“, ma suggerisce “il supporto di un comitato composto da cittadini, delegati dei comuni ed esperti dell’azienda”, che possa “personalizzare il Cau sui bisogni di tutto il territorio analizzandone tempi di apertura, personale necessario, presenza di telemedicina per consulti a distanza con specialisti degli ospedali e quant’altro sia utile per garantire efficacia e appropriatezza in piena sicurezza”.
Sulla commissione si era già espresso favorevolmente l’amministrazione regionale nel recente incontro con i sindaci della Valmarecchia.
ric. gia.