Ospedale di Novafeltria, la riforma depotenzia il punto di Primo Intervento. Il Pd: "Continua lo smantellamento"
Ospedale di Novafeltria, la conversione del Punto di Primo Intervento genera preoccupazione

Ospedale di Novafeltria, il Pd rilancia l’allarme: “Il pronto soccorso sarà smantellato”
di Riccardo Giannini
È in corso una nuova rivoluzione per la sanità riminese e regionale e questa volta a essere oggetto di intervento è la rete dell’emergenza-urgenza. Il problema atavico è quello della carenza di personale sanitario, in particolare per i pronto soccorso. Così la Regione ha emanato delle linee guide delegando all’Ausl il piano di riqualificazione di alcuni punti di Primo Intervento in Cau (Centri di Assistenza e Urgenza), per rispondere alla maggior parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale e per “tamponare” l’emergenza personale: nei Cau opereranno le Guardie Mediche(oggi Medici di Continuità Assistenziale).
Per il Pd di Novafeltria, la notizia è che il punto di Primo Intervento sarà“smantellato” e che l’ospedale Sacra Famiglia sarà depotenziato ulteriormente. “È la goccia che fa traboccare il vaso”, rileva il segretario Giorgio Ricci.
Il Pd, come il comitato locale cittadino “Giù le mani dall’Ospedale di Novafeltria”, chiede l’applicazione del decreto Balduzzi, che aveva riconosciuto per il Sacra Famiglia lo status di nosocomio al servizio di area disagiata. “L’Ausl non ha attuato la configurazione dell’ospedale di Novafeltria come presidio ospedaliero di area disagiata come invece
promesso dal Presidente Bonaccini e approvato dall’Assessorato Regionale alle Politiche per la Salute nell’ormai remoto 2018″, rileva la nota del Pd.
Così il punto di Primo Intervento, che secondo la normativa del decreto Balduzzi si sarebbe dovuto dotare di un organico medico specializzato in medicina di urgenza, si trasformerà invece in un CAU guidato da un medico non specializzato.
Ospedale di Novafeltria, il Pd: “Parabola discendente che si completa”
“La parabola discendente del Sacra Famiglia sembra così completarsi– attacca il Pd – e viene da chiedersi cosa trattenga i vertici regionali dall’intervenire nei confronti dei responsabili di Ausl Romagna che rifiutano di applicare le direttive e vanno, invece, in direzione diametralmente opposta“.
Il Pd si dice invece soddisfatto dell’apertura all’opposizione da parte del sindaco Zanchini (“Finalmente inizia ad opporsi allo smantellamento”), in quanto, per tutelare la popolazione dell’Alta Valmarecchia, “è necessario fare fronte unico affinché il diritto alla salute sia finalmente garantito“.
Il sollecito finale va dunque all’assessorato regionale alla salute, a cui si chiede un intervento: “Il lento declino del Sacra Famiglia – chiosa il Pd – non può più essere tollerato: la posta in gioco sono la tenuta sociale e i diritti fondamentali dei cittadini di questo territorio”.