Ospedale Novafeltria Ospedale di Novafeltria

Ospedale di Novafeltria trattato come una fabbrica: l’attacco del comitato. “Non si può tenere conto solo dei costi: i servizi sono vitali”

Ospedale di Novafeltria, il locale comitato esprime nuovamente preoccupazione per il futuro della struttura

“Quello che doveva essere, per promessa esplicita del Presidente della Regione e per gli atti conseguenti , un presidio ospedaliero per l’emergenza urgenza per l’intera Valmarecchia, diventerà più o meno una medicheria con annesso un cronicario”.

Livio Cursi del comitato Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria commenta così un documento inviato dalla direzione dell’Ausl ai sindaci della Provincia, “Proposta di consolidamento distrettuale ed ospedaliero nell’Azienda Usl della Romagna”. L’attenzione del comitato si sposta sulla figura del direttore di Distretto.

Nel documento si legge: “Il direttore di Distretto esercita funzioni di committenza (quali-quantitativa) nei confronti dei presidi ospedalieri per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e per le prestazioni chirurgiche a bassa o media complessità caratterizzate da lunghi tempi di attesa e prodotte dalle discipline di base a larga diffusione”.

In pratica questa figura dirigenziale assegna e gestisce le prestazioni specialistiche ambulatoriali e le operazioni chirurgiche a bassa o media complessità, all’interno del suo distretto o area di competenza. In pratica secondo il comitato le prestazioni di questo tipo verrebbero gestire in altre strutture rispetto al Sacra Famiglia: una centralizzazione che porterebbe a un depotenziamento dell’ospedale di Novafeltria.

Preoccupazione maggiore è data comunque dalla rete di emergenza e urgenza approvata dalla Conferenza dei sindaci, con l’eliminazione dei Pronto Soccorso negli ospedali decentrati e l’introduzione dei Cau (Centro di Assistenza Urgenza) gestito da un medico di continuità assistenziale (l’ex Guardia medica).

Al Sacra Famiglia verrebbero gestiti solo codici verdi, bianchi e gialli. Ecco quindi la preoccupazione che la struttura possa diventare nel suo complesso un Ospedale di Comunità più il Cau come “Medicario”: un paradosso visto che l’Ospedale di Comunità dovrebbe nascere nell’ala attualmente dismessa – dopo il nevone del 2012 – ed essere solamente un ulteriore servizio all’interno della “Cittadella della Salute” formata dall’ospedale Sacra Famiglia e dalla Casa di Comunità.

Per il comitato dunque sono tutti ulteriori segnali di un depotenziamento dell’ospedale di Novafeltria e in generale dei servizi sanitari dell’Alta Valmarecchia. Se ne saprà di più all’incontro indetto dall’amministrazione comunale, alle 18 del 25 settembre, nel teatro sociale di Novafeltria. Un momento di confronto diretto tra l’Ausl e la popolazione.

“Le componenti sociali ed i partiti facciano presente la netta contrarietà ad un disegno che tiene solo conto dei costi aziendali senza considerare che un ospedale non è solo uno stabilimento in contabilità industriale  ma è un servizio vitale per una comunità in lento e progressivo spopolamento che proprio sulla qualità dei servizi vuol tentare di risorgere”, è il monito del comitato.

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