Ponte tibetano a Saiano per collegare le ciclabili: San Leo partecipa al bando

La Giunta Comunale di San Leo ha deciso di partecipare con due ambiziosi progetti al “Bando Pubblico per la selezione di Piani di Sviluppo in aree dismesse o in disuso”, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il primo intervento riguarda la costruzione di un ponte ciclo pedonale stile “tibetano” sul fiume Marecchia, in un tratto compreso tra i territori comunali di San Leo e Poggio Torriana. Si tratta di un’opera strategica per collegare le ciclabili: quella che proviene da Rimini, sponda sinistra del fiume Marecchia e quella che proviene da Novafeltria, sponda destra del fiume.

L’opera, come rimarcato in diversi articoli dalla nostra redazione, è fondamentale per promuovere il cicloturismo nella zona dell’Alta Valmarecchia.

“Il progetto– aggiunge il sindaco di San Leo – nasce per rispondere alle esigenze di mobilità sostenibile e si integra perfettamente con l’ambiente naturale circostante. La sua struttura è pensata per garantire la stabilità, la sicurezza e la durabilità nel tempo, utilizzando materiali moderni e di alta qualità”.

Il secondo intervento riguarda la riqualificazione di un fabbricato comunale in località Montemaggio, per il quale si prevedono lavori di messa in sicurezza strutturale e restauro il tutto finalizzato alla creazione di un punto di aggregazione e attrazione per potenziare il collegamento socio culturale con la confinante Repubblica di San Marino e per favorire l’accoglienza di turisti, pellegrini, sportivi e cittadini.

“Veramente due progetti ambiziosi e prestigiosi –ha detto il sindaco Leonardo Bindi –verso i quali nutriamo una fattiva speranza circa l’ottenimento dei finanziamenti promossi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tali progetti vanno a integrarsi e a dare complementarietà a quanto abbiamo fatto e stiamo facendo nel Comune. L’ammontare totale degli interventi è di circa tre milioni e mezzo di euro. Due milioni per il ponte tibetano e un milione e mezzo per il fabbricato di Montemaggio”.