L'aria di Rimini fa bene ai bomber, Cernigoi dopo Santini e Morra: ma brilla anche il centrocampo
Rimini in campo con rinnovata fiducia: oggi la trasferta ad Ascoli


di Riccardo Giannini
Oggi (domenica 29 settembre) il Rimini sfida l’Ascoli che dopo il pari per 2-2 in casa del Carpi ha deciso di sollevare Carrera dell’incarico di allenatore. Al suo posto l’ex bandiera della Lazio Ledesma.
Il pronostico pende a favore dei biancorossi, che però affronteranno la trasferta del Picco con la leggerezza di chi ha ingranato la marcia giusta, riportandosi nella parte di classifica di sinistra, quella in cui il Rimini si è collocato negli ultimi due campionati e quella che rappresenta l’obiettivo stagionale.
I fari della ribalta sono tutti per Cernigoi, 4 gol nelle ultime 3 partite. Abbiamo già sottolineato i benefici dell’impiego di due punte in attacco, una soluzione figlia dell’emergenza. L’attaccante scuola Milan però ci ha messo del suo, partendo dalla voglia di rivalsa dopo una stagione negativa, per la quale però non era stato considerato un validissimo alibi: con Morra davanti, si è trovato spesso a operare in una posizione più arretrata.
Riportato al centro “del villaggio”, Cernigoi ha ripreso a segnare. Gol di rapina, certo, che mettono a nudo le indecisioni degli avversari; ma da parte di un attaccante che non si risparmia, che lavora di sponda per il compagno, Parigi o Ubaldi, per poi trovarsi a beneficiare delle sponde degli stessi compagni. L’aria di Rimini fa bene agli attaccanti: prima Santini, oggi finito ai margini all’Entella, poi Morra, protagonista anche a Vicenza. Cernigoi è il prossimo: dopo quest’inizio, punta a raggiungere la doppia cifra.
Aveva ragione il vecchio ds biancorosso, Maniero: gli attaccanti da doppia cifra sicura, in C, sono merce rara e costosa. L’attaccante bisogna costruirlo in casa. Con Cernigoi è stato un lavoro lungo, ma ora si raccolgono i frutti. Buscè poi era stato profetico nella conferenza stampa di presentazione: “A me piace far crescere anche i ‘vecchi’, non solo i giovani”. Così è stato.
Ma nel momento positivo di Cernigoi e del Rimini c’è anche la crescita esponenziale del centrocampo. Langella tutti gli anni fatica un po’ a carburare, nelle prime gare. Poi con il serbatoio di benzina riempito, inizia a “martellare”. Palloni recuperati, sostegno alla manovra, il ritrovato piacere di verticalizzare anche in assenza di Lamesta, l’uomo che più beneficiava dei suoi palloni. Con l’impiego di Fiorini, Langella può operare da mezzala, sfruttando le sue capacità di inserimento sotto porta.
Fiorini è stata una piacevole sorpresa. Lo conoscevamo per le sue capacità di regia, con Buscè sta lavorando benissimo anche in fase di non possesso e anche negli inserimenti negli spazi. Quest’ultima la specialità di Garetto, che un po’ improvvidamente non avevo ritenuto particolarmente congeniale al gioco del mister. Non è stato così. Garetto, voluto fortemente a gennaio da Di Battista, è stato fin da subito “un intoccabile”. Certamente meno palleggiatore di Piccoli, colui che potrebbe insidiare il suo posto da titolare, ma fin qui molto concreto e determinante.