Bravo Rimini: la trasferta di Sestri era un'insidia. Avanti con il 5-3-2, Cioffi e Parigi riserve di lusso

Il Rimini vince a Sestri, mostrando solidità, supplisce agli infortuni e si prepara alle sfide future. Parigi e Cioffi tra i protagonisti

A cura di Riccardo Giannini Redazione
18 novembre 2024 15:10
Bravo Rimini: la trasferta di Sestri era un'insidia. Avanti con il 5-3-2, Cioffi e Parigi riserve di lusso - Da sinistra Piccoli, Falbo e Parigi PH RIMINI CALCIO
Da sinistra Piccoli, Falbo e Parigi PH RIMINI CALCIO
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di Riccardo Giannini

Il Rimini esce con tre gol all’attivo e con tre punti dall’insidiosa trasferta sul campo di un Sestri Levante ben messo in campo, che ha imposto il proprio gioco senza però concretizzare, mentre la squadra di Buscè ha dato prova di autorevolezza e solidità.

Certo sui calci piazzati è stata concessa qualche occasione di troppo, mentre su azione il Sestri si è reso sostanzialmente pericoloso solo da fuori area. Al contrario nelle ultime due partite la squadra romagnola è tornata a creare, ha segnato 4 reti e ha avuto altre occasioni significative, sia contro la Torres, sia contro la formazione allenata da Scotto.

Non sono d’accordo con chi ha parlato di “catenaccio” biancorosso. Ciò che conta è l’atteggiamento. L’atteggiamento del Rimini nella gara del Neri con la Spal fu deludente: i biancorossi si fecero schiacciare da un avversario in crisi già nei primi 17 minuti, prima dunque dell’espulsione di Bellodi. Ieri in Liguria i biancorossi hanno sbloccato subito la gara con una magia di Falbo (Anacoura assolutamente incolpevole) e hanno giustamente lasciato all’avversario il pallino del gioco. Con due possibilità: pressare alto oppure attendere con baricentro basso.

Il Rimini ha scelto la seconda strada e ha fatto bene. Parigi e Cernigoi sono due ottimi playmaker d’attacco, Cioffi e Chiarella lanciati negli spazi sono incontenibili. Una formula che può far male a chiunque. E poi all’orizzonte, tra una decina di giorni, c’è anche il turno di Coppa Italia.

E gli infortuni continuano a colpire il reparto offensivo: ieri hanno dato ancora forfait Cernigoi e Chiarella, quest’ultimo decisivo in entrambe le prime due reti. Ma i “panchinari” Cioffi e Parigi hanno dato una marcia in più e non solo per aver confezionato la bella rete del tris. Toccherà a loro guidare l’attacco venerdì prossimo contro la Vis Pesaro: l’unica alternativa è Ubaldi, vista la poca fiducia accordata ad Accursi e a Dobrev.

C’è anche l’opzione Garetto nel duo d’attacco, ma pure il centrocampo, con l’arretramento di Megelaitis, non naviga nell’abbondanza: Lombardi sembra ancora lontano dalla miglior condizione. Per fortuna è rientrato Malagrida, che nel 5-3-2 verosimilmente dovrebbe essere impiegato da mezzala.

In difesa intanto si rivede Gorelli ed è un bene, per riportare Longobardi (ieri bravo nel ruolo di braccetto) nella posizione di esterno destro (con Cinquegrano alternativa), senza tralasciare De Vitis, che in questa stagione sta facendo la spola tra difesa, centrocampo e…infermeria.

Il Rimini può comunque guardare con ottimismo alle partite che concluderanno il 2024. La partita più ostica è la trasferta di Campobasso, anche se pure il Pineto, rinvigorito dalla cura Tisci, non è da sottovalutare. In casa ci sono Vis Pesaro, Pontedera e Carpi: il fattore Neri può essere determinante.

Poi arriverà il mercato di gennaio, in cui l’area tecnica biancorossa dovrà pensare a vendere: Dobrev e Lombardi in bilico, un centrocampista di livello l’opportunità per potenziare un organico che con Megelaitis in difesa e la riscoperta di Cioffi e Chiarella in attacco è assolutamente completo. Ovviamente continuando a percorrere la strada del 5-3-2. Il Rimini è solido, compatto e sta ora migliorando la fase offensiva: inutile cambiare e tornare indietro.

In settimana abbiamo tutti ammirato il progetto della nuova casa del Rimini Calcio, eppure la programmazione non riguarda solo l’impiantistica: la squadra biancorossa ha una rosa ben strutturata, che sembra ben valorizzata dal 5-3-2, e con qualche significativo ritocco a giugno, tra un anno potrebbe anche ambire a un piazzamento più ambizioso. Piccoli ma decisi passi verso la rinascita sportiva: con la consapevolezza che l’obiettivo B sia da raggiungere con basi solide, per evitare di fare una comparsata e via. Di sicuro un po’ di pazienza servirà: intanto mettiamoci comodi, il viaggio è all’inizio e sarà decisamente emozionante.

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