'Smantellamento' Ospedale Novafeltria, linea condivisa tra Zanchini e opposizione: "Occorre fare squadra"

L'intervento del Sindaco di Novafeltria: "Occorre far valere uniti il diritto alla tutela della salute

A cura di Redazione
02 agosto 2023 09:18
'Smantellamento' Ospedale Novafeltria, linea condivisa tra Zanchini e opposizione: "Occorre fare squadra" - Nel riquadro il Sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini
Nel riquadro il Sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini
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Prosegue il dibattito attorno all’Ospedale di Novafeltria circa l’allarme lanciato negli scorsi giorni dal comitato “Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria”. A preoccupare è il piano di riqualificazione di alcuni punti di Primo Intervento delegato ad Ausl da parte della Regione Emilia-Romagna.

A spiegare nel dettaglio la situazione è il Sindaco di Novafeltria Dott. Stefano Zanchini: “il ‘Riordino del Sistema di Emergenza-Urgenza’ realizzerebbe la trasformazione del PPI del nostro presidio ospedaliero oggi gestito da medici formati e che fanno capo al dipartimento dell’emergenza, in Cai (Centri di Assistenza e Urgenza) gestito da medici della CA (ex guardia medica) dipendenti dal dipartimento delle cure primarie”. Zanchini, in una nota stampa, si dice ‘fortemente contrario’ a questa rivoluzione sanitaria “insieme a tutti i Sindaci dell’Alta Valmarecchia”.

Il Pd di Novafeltria, intervenendo sulla questione nella giornata di ieri (1 agosto, leggi notizia), si è detto soddisfatto dell’apertura all’opposizione da parte del sindaco Zanchini (“Finalmente inizia ad opporsi allo smantellamento”).

Ospedale Novafeltria, la risposta del Sindaco Zanchini

Oggi (2 agosto), arriva la risposta da parte del primo cittadino di Novafeltria: “Rispondo anche al segretario del PD locale Giorgio Ricci (che non perde occasione per buttarla in politica) che da parte mia su questo tema non c’è nessuna apertura alla opposizione, in quanto ne erano all’oscuro e sono stato io nel recente consiglio comunale a metterli al corrente di questa problematica, avendo partecipato lunedì alla CTSS (Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna) nella quale, insieme ad altri sindaci dell’Alta Valmarecchia abbiamo fortemente criticato e dissentito su questa riorganizzazione.

In questi anni – spiega Zanchini – come sindaci abbiamo sempre collaborato e contribuito a creare quella “cittadella della salute” che con l’ospedale, la casa della comunità e tutto il sistema della medicina territoriale, potesse rispondere in un’ottica di integrazione con gli altri presidi della Romagna ai variegati bisogni dei nostri cittadini.

Oggi invece esprimiamo tutta la nostra contrarietà verso una riorganizzazione che ha lo scopo principale di limitare gli accessi impropri ai Pronto Soccorsi o Punti di Primo Intervento ma soprattutto di recuperare quelle risorse mediche deputate a gestire le emergenze, sostituendole con medici che molto spesso sono alle prime esperienze lavorative. Un cambiamento quindi che non va certo a migliorare in termini di efficienza ed efficacia la risposta del nostro Punto di Primo Intervento che copre un territorio demograficamente ed orograficamente difficile di 400 Km2.

Ci opporremo a questo riordino anche facendo leva sul riconoscimento da parte della Regione (2016 decreto Balduzzi) del nostro ospedale quale presidio in zona disagiata in cui fra le varie funzioni è riconosciuto un Pronto Soccorso o Punto di Primo Intervento presidiato da un organico medico dedicato alla Emergenza-Urgenza inquadrato nella disciplina specifica così come previsto dal D.M. 30.01.1998 (Medicina di Accettazione e di Urgenza).

Oggi – conclude Zanchini – occorre fare squadra e quindi auspico la più ampia condivisione e partecipazione per far valere il diritto alla tutela della salute specie nelle situazioni di emergenza delle nostre comunità”.

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