Strada Marecchiese, senza un nuovo tracciato la Valmarecchia chiude: il comitato risponde agli ambientalisti

Strada Marecchiese, il comitato Valmarecchia Futura: "Senza una nuova strada il territorio rischia di chiudere

A cura di Redazione
04 agosto 2023 12:59
Strada Marecchiese, senza un nuovo tracciato la Valmarecchia chiude: il comitato risponde agli ambientalisti - Traffico sulla strada Marecchiese all'altezza di Pietracuta di San Leo
Traffico sulla strada Marecchiese all'altezza di Pietracuta di San Leo
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Strada Marecchiese, il dibattito prosegue: Valmarecchia Futura risponde alle accuse.

di Riccardo Giannini

È stata di impatto la presa di posizione di alcune associazioni ambientaliste e culturali, che hanno messo nel mirino i sindaci e il comitato Valmarecchia Futura, esprimendo dubbi e contrarietà su modifiche al tracciato della Strada Marecchiese che risultino troppo impattanti per l’ambiente.

Come noto fin dal principio, la fase di progettazione del nuovo tracciato spetterà ad Anas. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica era stato affidato all’architetto Preger, che in particolar modo per l’Alta Valmarecchia aveva proposto tre soluzioni, due ritenute impraticabili da sindaci, una accolta, quella di una strada sulla sponda destra del fiume.

C’è divergenza di vedute sul tratto da Torello a Rimini, in particolar modo per le soluzioni da adottare nel Comune di Verucchio, ma i sindaci dell’Alta Valmarecchia si sono trovati concordi per la soluzione individuata per il tratto Ponte Messa-Torello.

Strada Marecchiese: l’attacco delle associazioni ambientaliste

Le associazioni ambientaliste e culturali hanno attaccato i sindaci e il comitato Valmarecchia Futura, accusati di essere favorevoli a soluzioni molto impattanti per il territorio, chiedendo inoltre che il lavoro dell’architetto Preger sia reso pubblico e sia discusso da tutte le parti in causa, compresi i cittadini.

Su questo punto ribatte Valmarecchia Futura: “Ricordiamo che l’architetto Preger fu segnalato proprio da noi alla Provincia, perché valente tecnico – spiega il comitato in una nota – ma l’ex Presidente Santi ha poi chiuso a chiave quel lavoro commissionato, blindandolo perché elettoralmente pericoloso”.

“Quindi – evidenzia il comitato – sarebbe l’attuale sindaco di Gemmano il destinatario delle domande degli ambientalisti”. Ai quali viene chiesto: “Dove eravate quando a settembre 2022 chiedevamo di rendere pubblico e non segreto il lavoro del professionista?”.

Il comitato ribadisce la necessità di un collegamento più rapido e sicuro con Rimini e per questo “la Provincia di concerto con tutti i sindaci, ha deciso di consegnare ad Anas la titolarità della nuova progettazione, tenendo buono ciò che può essere condiviso del lavoro di Preger”. Il comitato si sta adoperando “per affermare quello che riteniamo sia l’obiettivo prioritario: se gli ambientalisti ne hanno uno anche loro, si concentrino su quello”.

La preoccupazione del comitato è che la Valmarecchia inverta la china e che si contrasti lo spopolamento. Senza adeguati mezzi di comunicazione, le attività economiche e la popolazione tenderà a spostarsi sempre verso la Riviera. E con lo spopolamento verranno a meno anche i servizi.

“L’unico interesse che abbiamo come comitato – si legge – è garantire alla Valmarecchia una dignità che superi le belle parole scritte sui depliant turistici. Vorremmo fosse viva e attiva tutto l’anno, apprezzata sia da chi lavora, sia da chi la coltiva. Vorremmo che chi deve raggiungerla o lasciarla quotidianamente possa farlo senza impegnare mezza giornata. Da tutti. Chiediamo quindi di dimezzare i tempi di percorrenza e di rendere la strada più sicura”.

Il comitato precisa: “Non abbiamo mai avanzato proposte tecniche, non è il nostro mestiere, mentre con la calcolatrice gli ambientalisti pare siano ben pratici a proposito di costi di un km di strada!“. La posizione, si legge, “è quella della stragrande maggioranza di chi abita e lavora in questo territorio”.

I numeri sono definiti “impietosi” dal comitato: “di questo passo il processo di desertificazione in corso farà chiudere la Valmarecchia”.

Lo spopolamento del territorio, come più volte evidenziato, avrà come conseguenza la riduzione dei servizi, ma anche “il presidio di cittadini e imprese che garantisce un po’ di manutenzione ambientale”.

“Quella assenza – chiosa il comitato – che per capirci ha generato una alluvione a 50 km da noi”.

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