Valmarecchia, c'era una volta la pista ciclabile
Pista ciclabile di Novafeltria danneggiata dalle alluvioni: una riflessione in merito

Di Riccardo Valentini
I numeri parlano chiaro: è assodato che per la Valmarecchia il cicloturismo possa essere una risorsa turistica molto importante.
In Trentino, dove lo sviluppo del cicloturismo è stato incentivato dalla costruzione di una rete di ciclabili di oltre 400 km, i proventi turistici derivanti dalla bicicletta hanno pareggiato quelli invernali dello sci. Non a caso d’estate molti maestri di sci si trasformano in guide per turisti in sella alla Mountain Bike.
A San Candido (Val Pusteria) si trova una pista ciclabile che conduce in Austria: la Drava è una delle piste più amate e frequentate del Trentino Alto Adige, che attraversa San Candido, collegando la località turistica con Lienz, attraversando il confine. Il percorso è lungo 44 km, fino all’arrivo a Lienz, con un dislivello di 500 metri, facile da superare e adatto anche alle famiglie.
Si può anche tornare comodamente in treno e ciò attira tantissimi turisti, generando un indotto economico importante. Per tutto il percorso della ciclabile scorre il fiume Drau: praticamente tutte le ciclabili sono in valli in cui parallelamente scorrono i fiumi, un po’ come accade per la nostra ciclabile Rimini-Novafeltria, a fianco della quale scorre il fiume Marecchia.
Dal 3 Maggio, giorno in cui c’è stato il primo evento alluvionale (5 mesi fa) la pista ciclabile nel tratto Pietracuta – Ponte Molino Baffoni è praticamente chiusa e interrotta. Il tratto Novafeltria – Ponte Molino Baffoni presenta un grave danneggiamento ed è chiuso a circa 400 metri dalla località Avamposto, i sostegni del ponticello di attraversamento del torrente Rio Rosso sono stati erosi e anche il tratto precedente è crollato causa erosione del fiume Marecchia (vedi foto).


Anche un piccolo tratto che va da Campiano a Ponte Santa Maria Maddalena, recentemente sistemato, era stato sistemato è eroso (vedi foto), mentre il tratto che va da Ponte Santa Maria Maddalena a Pietracuta è chiuso a causa di un’importante voragine che ha inghiottito un tratto di circa 200 metri. La voragine, alta circa 10-15 metri, è piuttosto significativa.


Le alluvioni di maggio hanno provocato seri danni in tutta la Romagna e in Valmarecchia. La priorità è stata giustamente data a strade e vie e al sostegno dei cittadini. Ma a cinque mesi di distanza ci poniamo una domanda: “Torneremo ad avere una pista ciclabile?”.
Già in precedenza abbiamo sollecitato la riqualificazione della pista ciclabile sui modelli del Trentino, per uno sviluppo turistico della Valmarecchia e per incentivare il “Turismo Slow” o turismo lento (spesso identificato anche come turismo sostenibile), un modo di viaggiare incentrato sull’esperienza lenta, approfondita, che permette d’immergersi completamente nell’ecosistema del luogo che ci ospita e sulla sostenibilità ad impatto zero sull’ambiente.
Un altro punto chiave è il progetto della passerella di Pietracuta, fronte Saiano, sul quale abbiamo insistito spesso: la passerella collegherebbe la pista ciclabile della sponda destra del fiume, proveniente da Rimini, e quella della sponda sinistra, proveniente da Novafeltria. Un progetto fermo al palo, che era stato finanziato all’epoca con circa 600.000.000 euro, ma i costi di realizzazione sono saliti ed è stato necessario rifare tutto da capo, sperando che non ci vogliano nuovamente 5-6 anni.

In merito abbiamo contattato Christian Maffei, responsabile tecnico della Provincia di Rimini. Per quanto concerne la passerella di collegamento della pista ciclabile a Pietracuta evidenzia: “Sì, c’è questo problema, non si coprivano più i costi ma di fatto il progetto definitivo non era mai stato fatto, quindi per prima cosa tutti noi stiamo lavorando, con l’assessorato al turismo della Provincia, per recuperare il finanziamento, poi bisogna riguardare il progetto in senso definitivo”.
Il progetto della passerella è stato inserito “in un progetto più ampio dove ci sono anche interventi riguardanti altri territori, ad esempio Verucchio con il pino di San Francesco, quindi, attraverso il pieno accordo con i Comuni e con la Provincia, stiamo cercando di recuperare in tutti i modi con un aggiornamento”. È stato poi rilevato un ulteriore problema, quello di riqualificare la parte della pista ciclabile, nel territorio di Poggio Torriana, che da Saiano va a Ponte Verucchio.
Ma ora è emerso il problema di ripristinare le zone interessate dai crolli e dalle voragini, interventi che necessitano di finanziamenti di rilievo. Ci chiediamo, chi è l’ente preposto? Il Comune per i tratti di propria competenza? La Provincia?
In merito abbiamo sentito l’ing. Giovanni Vittori. La pista ciclabile dell’alta Valmarecchia tratto da Pietracuta a Ponte Molino Baffoni è di competenza dei Comuni, mentre il tratto da Ponte Verucchio a Rimini è di competenza della Provincia.
Per i crolli nel territorio del Comune di Novafeltria abbiamo sentito l’assessore ai lavori pubblici Fabio Pandolfi. “Per quanto riguarda i danni causati dall’alluvione abbiamo avuto un’incontro settimana scorsa.
In questa riunione ci hanno già finanziato 11 interventi per quanto riguardano le opere viarie, rimangono fuori 3 interventi che vengono classificati come Altro dove c’è il muro dei Sabbioni, la pista ciclabile e un muro a Perticara nella zona di Casalecchio, per questi ripristini ed è stata inclusa una cifra che varia da 150 a 180.000.000 euro somma che appunto comprende il danno ciclabile zona Parco (ponticello Rio Rosso) tratto di competenza del Comune di Novafeltria”.
“Abbiamo sollecitato – spiega Pandolfi – e raccomandato la Regione su questi interventi la quale ci ha dato piena assicurazione che verranno finanziati”.
Pandolfi esprime fiducia sul fatto che tra i 14 interventi richiesti, quello della pista ciclabile possa essere eseguito entro l’estate 2024.
Valmarecchia e cicloturismo, un’opportunità sprecata
Oggi cicloturisti e amanti delle passeggiate – come noto il percorso fa parte del cammino di San Francesco – una volta giunti a Ponte Verucchio, sono costretti a tornare indietro, privati della possibilità di visitare la parte più suggestiva della ciclabile, quella che da Pietracuta porta a Novafeltria, togliendo una possibilità significativa per i flussi turistici derivanti dal cicloturismo, che oggi in Europa movimenta 32 miliardi di euro.
Oggi le Ebike, che consentono anche alle persone non allenate di raggiungere ogni luogo senza faticare, sono una realtà consolidata, ma ad esse si aggiungono le bici Gravel (bici da corsa con ruote simili a MTB) molto apprezzate dai giovani, perché sono bici che consentono di percorrere strade sterrate lontano dal traffico.
Esistono anche app che consigliano percorsi fuori strada, esempio l’app Komoot, ma anche in questo caso essendo la pista ciclabile Rimini – Novafeltria non collegata, ovviamente non viene presa in considerazione da queste app: altre opportunità tolte alla Valmarecchia.
Un peccato, pensando anche che l’ultima manifestazione cicloturistica organizzata dalla Valmaracing a Novafeltria, domenica 2 settembre, abbia richiamato 400 partecipanti e un po’ da tutti siano stati espressi complimenti per la bellezza del territorio e dei paesaggi.
Nel contempo Rimini ha stretto accordi con San Marino e stanziato il finanziamento per il progetto di una pista ciclabile che da Rimini arriverà al Monte Titano, passando attraverso il tracciato della vecchia ferrovia, stradine molto suggestiva, ricche di storia. Tutto ciò però devierà i flussi turistici verso San Marino, tagliando fuori la Valmarecchia.
Anche Coriano e la Valconca hanno compreso l’importanza e gli indotti derivanti dal cicloturismo con la presentazione del progetto “Tour dei Campioni“.
In conclusione una pista ciclabile sui modelli del Trentino, ben organizzata e segnalata, oltre a essere un’opportunità turistica, potrebbe diventare anche una via di comunicazione green. In estate, con una bici elettrica, è possibile arrivare a Rimini direttamente in spiaggia, o in centro, a costo zero senza problemi di parcheggio, togliendo traffico alla fin troppo trafficata Strada Marecchiese.
“C’era una volta la pista ciclabile” – un appello al Presidente della Provincia Jamil Sadegholvaad
A Rimini ogni settimana viene inaugurata una rotatoria, un tratto del Parco del Mare. La città negli ultimi 10 anni ha cambiato il proprio volto, dal Teatro Galli a piazza Malatesta. In questi mesi, con sottopassi e rotatorie, si sta rivoluzionando tutta la viabilità. In Valmarecchia, invece, non si riesce a sistemare e a collegare neppure una pista ciclabile che porterebbe introiti soprattutto anche alla città di Rimini. Siamo certi che il sindaco di Rimini e Presidente della Provincia di Rimini Jamil Sadegholvaad non rimanga insensibile alle problematiche dell’entroterra.