Ospedale Novafeltria, il comitato attacca: "Chirurgia? Scatola vuota"
Ospedale Novafeltria, continua il dibattito dopo l'incontro tra sindaci e Ausl

Ospedale Novafeltria, il comitato locale definisce “deludente” l’incontro di venerdì scorso (23 giugno) con l’Ausl.
“Durante l’incontro è volato qualche straccio”, scrive il comitato, che nel suo intervento ha ribadito quanto già anticipato in un comunicato.
Il comitato “Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria” insiste infatti sull’applicazione del parametro di nosocomio al servizio di area disagiata, come riconosciuto dalla stessa Regione Emilia Romagna, disponendo quindi un potenziamento delle attività e soprattutto dell’organico di professionisti al servizio del territorio dell’Alta Valmarecchia.
Ospedale Novafeltria, il comitato: “Carenza risorse mediche è una scusa”
“La carenza di risorse mediche – evidenzia il comitato –non può essere portata come scusa, infatti i due ambulatori privati di Novafeltria contano 69 medici, di cui tre chirurghi”. Una carenza che il comitato spiega con “l’esodo continuo di medici da Rimini verso strutture convenzionate private e verso altri ospedali”.
Un’affermazione, unita a quella con cui i rappresentanti del comitato hanno definito “scatola vuota”la chirurgia di Novafeltria, che ha scatenato la reazione del dirigente dell’Ausl Mirco Tamagini (“ci ha invitato a interloquire con toni meno accesi e ha messo in discussione la nostra rappresentatività come portatori di interesse”).
Successivamente l’intervento del dott. Todaro di cui vi abbiamo dato menzione precedentemente. I numeri snocciolati non convincono il comitato, che continua a chiedere personale fisso e non chirurghi a rotazione da Rimini: “Todaro ha asserito che solo in un mondo ideale poteva prospettarsi l’organico di chirurghi dedicato ad un ospedale periferico come quello di Novafeltria e che l’attuale organizzazione (ambulatori chirurgici) rispondeva alle esigenze che i numeri erano li a testimoniarlo”.
Dunque l’Ausl indirettamente ha ribadito l’impossibilità di applicare la disposizione del decreto Balduzzi e questo ha generato malumore tra le fila del comitato. “Abbiamo fatto rilevare al dott. Todaro– spiega il comitato – come non competesse a lui mettere in discussione, ancora una volta, l’organizzazione aziendale. Il dr. Tamagnini ha rilevato in queste parole, toni offensivi (a nostro giudizio appassionati) che consigliavano l’interruzione del confronto. Gli ha dato manforte Il direttore di anestesia e rianimazione Dr. Gamberini che riferiva di aver scarso interesse a proseguire l’incontro e che aveva altro da fare”.
I rappresentanti del comitato a quel punto hanno abbandonato l’incontro definito appunto deludente. Il sindaco di Novafeltria viene accusato di essere oramai “un portavoce dalla dirigenza dell’azienda sanitaria” (“Secondo lui tutto va bene, madama la Marchesa”), “pur denunciando la carenza dei medici”. Questo però, evidenzia il comitato, non solo allunga i tempi di attesa per le visite specialistiche ma “ingrassa anche le casse dei poliambulatori privati” e “la migrazione degli interventi che ne conseguono presso le strutture private convenzionate o, per chi può permetterselo, verso le case di cura private”.